Questo è il numero zero di Verticale, l’inizio di un progetto che sarà, a partire dalla primavera del 2022, un magazine semestrale all’interno del quale leggere verticali complete, scritte a più voci, di alcuni dei vini che hanno lasciato o stanno lasciando un segno all’interno delle rispettive denominazioni e più in generale nel vino italiano.
La nostra idea è sempre stata chiara: mettere al centro del racconto il vino e la sua evoluzione nel tempo. Avere il privilegio di assaggiare, in più annate e nello stesso momento, il frutto del lavoro di un vignaiolo permette di percepire le differenze che ogni vendemmia è in grado di regalare nonché il cambiamento del produttore, se e come si è evoluto nel corso degli anni il suo pensiero rispetto al vino.
Non generiche verticali ma degustazioni complete, resoconti che iniziano con la prima e che finiscono con l’ultima annata in commercio di uno specifico vino. Raccontiamo un’etichetta attraverso tutte le sue vicende, non importa ci siano annate più o meno importanti. Si tratta di una panoramica in cui le vendemmie più difficili sono parte del percorso, anzi, sono proprio queste a rivelare talvolta vini splendidi, quando abbiamo la fortuna o la pazienza di aspettarli.
Capita più spesso di quanto si pensi che un produttore non ritenga interessante conservare uno storico delle proprie bottiglie, per problematiche di spazio o per andare incontro alla richiesta del mercato. Poche altre cose sono in grado di raccontare la bellezza del vino più del suo rivelarsi nel tempo. Anche per questo immaginiamo Verticale come un archivio, un luogo in cui raccogliere la memoria storica di un piccolo pezzo del vino italiano nella speranza che, nel futuro, sia il pubblico che le cantine possano riporre la medesima attenzione tanto sui vini più ambiziosi e blasonati quanto su quelli (solo sulla carta) più semplici ma spesso sorprendenti.
Crediamo, dunque, che ogni annata abbia pari dignità e per questo non utilizzeremo punteggi pur riconoscendone l’utilità.
Ci affideremo alle parole, nostre alleate per un racconto che non si esaurisce con l’assaggio ma che testimonia la vita e il lavoro di una donna, di un uomo, di una comunità. Per ogni degustazione, inoltre, evidenzieremo le annate più significative per la qualità assoluta dei vini al momento dell’assaggio e sulle quali convergono le nostre opinioni.
Le scelte sono sempre collegiali: rivolgiamo le nostre attenzioni verso quei vini che, grazie all’impegno di ogni azienda, rivelano e quindi rappresentano al meglio i rispettivi territori. Al tempo stesso, per una questione di vicinanza generazionale, quasi una forma di empatia, abbiamo deciso di concentrarci su quelle produzioni che abbiamo visto nascere e che, dunque, hanno visto la luce a partire dall’inizio del millennio.
Non siamo e non saremo soli, con noi assaggeranno sempre persone di cui abbiamo particolare stima, tanto affermati professionisti quanto appassionati consumatori. Ogni verticale sarà sempre raccontata attraverso tre diverse sensibilità con le quali può capitare anche di non essere allineati nei giudizi, un aspetto che per noi rappresenta un valore perché solo nel confronto tra differenti visioni ci può essere arricchimento.
Tutti i giorni ci muoviamo con particolare agio in rete, abbiamo scritto o scriviamo su testate che hanno fatto la storia del vino italiano sul web. Nonostante questo ci piace l’idea di lasciare un segno anche su carta, il supporto più adatto a questo tipo di progetto. Ci sembra importante continuare a credere nel suo valore intrinseco, nel suo calore e nella sua possibilità di approfondimento.
Immaginiamo Verticale come una fanzine fatta da appassionati per appassionati. David Simon, il leggendario sceneggiatore della serie televisiva The Wire, una volta disse che il lettore medio non esiste e che «se scrivi qualcosa che risulta davvero credibile per chi è dentro a quel determinato mondo, allora chi ne sta fuori ti seguirà». Con un po’ di ambizione e altrettanta incoscienza vogliamo credergli.
Jacopo Cossater, Matteo Gallello, Nelson Pari
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In questo numero le verticali complete di:
. Vigne dei Boschi, Sangiovese Poggio Tura
. Pantaleone, Falerio Pecorino Onirocep
. Cantine Dell’Angelo, Greco di Tufo Miniere
. Podere il Saliceto, Lambrusco di Sorbara Falistra
. Cantina Margò, Sangiovese Rosato
. Fonterenza, Rosso di Montalcino